Composto più per soddisfare una propria esigenza interiore che per compiacere le richieste di un pubblico e di una critica diventati sempre più esigenti dopo i successi di Manon e Hérodiade, Werther è forse il capolavoro di Jules Massenet, sicuramente la sua partitura meno ‘convenzionale’ e meno costretta entro schemi rigidi e prefissati.
L’ardua impresa di tradurre musicalmente le angosce del personaggio di Goethe, divenuto paradigma di certo spleen esistenziale già all’epoca di Massenet, spinsero il compositore a cercare un linguaggio sonoro estremamente nuancée, il più vicino possibile alle inflessioni e alle sfumature della lingua parlata.
Il compositore, del resto, conobbe il testo di Goethe attraverso una traduzione francese ed è probabile che le sonorità morbide e arrotondate della sua lingua madre abbiano in qualche modo addolcito il suo approccio a Die Leiden des jungen Werther. Anche da ciò dipende forse il parziale ‘tradimento’ del compositore francese, più volte rimproverato dalla critica, nei confronti della cruda e disperata analisi introspettiva del romanzo di Goethe, vessillo di quel movimento romantico dello Sturm und Drang che dilagherà in tutta Europa. Per il libretto Massenet e l’editore Hartmann si rivolsero a Paul Milliet, affiancato dal fido Edouard Blau.
Direttore ⎮ Guillaume Tourniaire
Regia ⎮ Rosetta Cucchi
Orchestra e Coro del Teatro La Fenice
maestro del Coro ⎮ Claudio Marino Moretti
maestro del Coro ⎮ Claudio Marino Moretti
Data:
da Sabato, Gennaio 12, 2019 a Sabato, Febbraio 2, 2019
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Prezzo:
A pagamento