Nell’ultimo decennio Francesco Vezzoli ha approfondito il suo percorso artistico che lo ha portato a creare un ponte tra la realtà in cui viviamo e la storia dell’arte, rivolgendo soprattutto la sua poetica all’antichità e alle sue espressioni più solenni e sacralizzate.
Insieme a Donatien Grau, Francesco Vezzoli ha concepito la mostra intitolata Musei delle Lacrime, all’interno della quale affiancherà sue opere (storiche, recenti e alcune realizzate per questa occasione) ai capolavori della collezione del Museo Correr, con l’intento di creare un dialogo e una nuova narrativa dove la storia dell’arte, invece che un modello immutabile, venga riproposta come materia attuale e viva nel presente; trovando nell’ibridazione con temi e iconografie – soprattutto a tema religioso – di altre epoche lo spunto per la riflessione artistica su argomenti come il culto dell’identità, l’autorialità, l’emotività, e su come vivere il passato senza rinnegarlo o cancellarlo. Pensato precisamente per Venezia, città d’arte per eccellenza (eterna, ma eternamente in rinnovamento), il progetto vuole essere altresì un omaggio a Carlo Scarpa e al suo lavoro sull’identità storico-artistica della città e, in special modo, sui musei veneziani. Un omaggio – in primis – concettuale, esteso agli elementi installativi, con l’intento di creare una serie di sovrapposizioni estetico-linguistiche che possano esaltare le forme della tradizione, celebrando il loro potere trascendentale e assolutamente dialettico con il presente.
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