Trentadue opere di alcuni dei più grandi artisti del Novecento italiano entrano in deposito a lungo termine alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna. Si tratta di celebri capolavori di Massimo Campigli, Carlo Carrà, Giacomo Manzù, Ottone Rosai, Scipione e Mario Sironi, realizzati tra gli anni venti e cinquanta e già parzialmente presentati nella mostra curata da Carlo Ludovico Ragghianti nel 1953 a Palazzo Strozzi a Firenze, poi nella rassegna che inaugurò la Galleria d’Arte Moderna di Torino nel 1959. Cinque opere con figure femminili di
Massimo Campigli, dalle Amazzoni del 1928 alla Donna ingioiellata del 1942, dipinta a Venezia, dove il pittore si trasferì allo scoppio della guerra; cinque anche di Carlo Carrà, tra le quali Mattino sul mare del 1928, testimonianze del recupero di una forma compositiva classica dopo le esperienze futurista e metafisica, e così pure di Ottone Rosai, con la sua essenzialità compositiva vicina alle poetiche del “ritorno all’ordine” italiano. Otto i lavori di Mario Sironi, con Il bevitore del 1923-24 e Pandora (Il mito di Pandora) del 1924; quattro dipinti di Scipione e infine una preziosa selezione di sculture e disegni di Giacomo Manzù. Nelle sale si confrontano e dialogano le accese cromie e le prospettive audaci della pittura espressionista romana con il realismo solido e cupo del Novecento italiano, in un coro
di voci alternative e complementari che bene si innestano nella storia collezionistica di Ca’ Pesaro.
Data:
da Venerdì, Febbraio 8, 2019 a Lunedì, Dicembre 30, 2019
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Prezzo:
A pagamento