Palazzo Zenobio - Collegio Armeno Moorat Raphael
Il palazzo è momentaneamente chiuso e non visitabile
Il Palazzo Zenobio è considerato uno dei più significativi esempi del tardo-barocco veneziano, sia architettonicamente che per il decoro interno. Comparando con altri palazzi dello stesso periodo, la forma ad - U - che apre il grande cortile al giardino non è tipica dell’architettura veneziana. Ma nello stesso tempo dettagli dell’austera facciata frontale mostrano somiglianze con altri palazzi veneziani, soprattutto con Palazzo Barbaro-Curtis. Vi si possono ammirare gli splendidi affreschi di Louis Dorigny, i dipinti di Luca Carlevarijs e il giardino all’italiana.
Durante gli anni 30 del XVIII secolo, la famiglia Zenobio commissionò un altro quadro ad un Tiepolo ormai maturo, un nuovo dipinto per il soffitto di una sala al Piano nobile rivolta al giardino. Lo splendido tondo intitolato “Pace e Giustizia” è oggi parte della collezione mechitarista, sull’isola di San Lazzaro. L’ordine armeno è a partire dal 1850 il proprietario del Palazzo. Ritornando al Salone da ballo, la raffigurazione dello stemma degli Zenobio glorifica l’importanza della famiglia con le proprie allegorie e le urne colme di fiori. Una serliana supporta la loggia della musica con elaborate consoles dorate. Il piccolo Portego invece è decorato da tre tele di Luca Carlevarijs.Per tutto il XVIII secolo il Palazzo divenne sede di un intensa vita intellettuale. Molti altri artisti ed intellettuali hanno vissuto e lavorato nel Palazzo e nella adiacente Biblioteca Zenobiana, inaugurata nel 1777 (il padiglione bianco in fondo al giardino, che si erge su quattro colonne di marmo in stile classico). L’edificio fu disegnato da Tommaso Temanza per ospitare gli archivi della famiglia e la loro vasta collezione libraria. La palazzina divenne in seguito la biblioteca del Collegio Armeno Moorat-Raphael fino al 1990. Dopo un completo restauro oggi ospita il Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena.
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