Evento

Quattro conversazioni online

intorno alla mostra ‘Venezia panoramica. La scoperta dell'orizzonte infinito’

Argomenti: 

Un approfondimento che è un invito alla visita.

Lo propone la Fondazione Querini Stampalia con quattro video, che sono quattro percorsi online alla scoperta dei segreti di una mostra spettacolare con la guida di curatori ed esperti

Quattro conversazioni sulla forza di cui è capace l'immagine, dall'incisione al cinema, quando si misura con lo spazio urbano, e sui molteplici volti, canonici o del tutto inattesi, della città forse più raccontata, più rappresentata e più inafferrabile di tutte, Venezia.

 

Sono gli approfondimenti intorno alla mostra 'Venezia panoramica. La Scoperta dell'orizzonte infinito' aperta fino al 12 settembre 2021 e che sono proposti a cadenza settimanale, il mercoledì, a partire dal 16 giugno sui canali social Facebook, Twitter, Instagram e YouTube per #QuerinINRETE.

 

Si inizia il 16 giugno con BIASIN E IL SUO PANORAMA. Storia di una ricerca in cui i curatori della mostra Giandomenico Romanelli e Pascaline Vatin sveleranno i retroscena della riscoperta del più vasto, animatissimo  panorama  dipinto di Venezia, una tempera su carta, sviluppato a 360 gradi, alto quasi due metri e lungo ventidue.

Si prosegue il 23 giugno con Luigi Contegiacomo, già direttore dell’Archivio di Stato di Rovigo, sul tema LE ESPOSIZIONI UNIVERSALI. Tra fine ‘800 e primi ‘900 e il 27 giugno con Carlo Montanaro, Storico del Vedere, che condurrà VERSO LA DECIMA MUSA. Dal panorama alla panoramica.

Il ciclo si conclude il 7 luglio con Alberto Baldi, Ordinario di Antropologia culturale e Antropologia visuale. Dipartimento di Scienze Sociali - Università di Napoli Federico II, con l’approfondimento di QUANDO L’ANTROPOLOGIA ANDO’ IN SCENA. Tra virtualità, iperrealismo, bi e tridimensionalità.

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16 giugno 2021

BIASIN E IL SUO PANORAMA

Storia di una ricerca

di Giandomenico Romanelli e Pascaline Vatin

I curatori della mostra svelano i retroscena della riscoperta del più vasto, animatissimo  panorama  dipinto di Venezia, una tempera su carta, sviluppato a 360 gradi, alto quasi due metri e lungo ventidue. Autore, Giovanni Biasin  che lo realizza per l’Esposizione Nazionale d’Arte del 1887 ai Giardini, precorritrice della Biennale. Lo conserva l’Accademia dei Concordi di Rovigo. Fra barche a remi, a vela, a vapore, coglie la città alle soglie di un tempo nuovo. 

 

 

23 giugno 2021

LE ESPOSIZIONI UNIVERSALI

Tra fine ‘800 e primi ‘900

di Luigi Contegiacomo

La prima edizione si tiene nel 1851 a Londra ed è subito sfida tecnica, economica, politica. Gli edifici simbolo, nati per essere provvisori, dal Christal Palace alla Tour Eiffel, dichiarano fiducia nel futuro.  Per l’Italia le Esposizioni sono la ribalta di un Paese che non è solo quello arretrato, descritto dalla stampa estera. Partecipa con orgoglio alla gara della modernità, forte di una grande tradizione culturale. Le mostre tematiche nazionali ottocentesche evolvono in campionarie: da quella antesignana di Padova nel 1919 alla Fiera di Milano, che debutta subito dopo, nel 1920, ed è già internazionale.

 

30 giugno, 2021

VERSO LA DECIMA MUSA

Dal panorama alla panoramica

di Carlo Montanaro 

Lo smartphone dà l’impressione di mostrare scenari inconcepibili prima della sua invenzione. Invece si tratta di una rielaborazione tecnologica di uno spettacolo sperimentato in passato con emozione probabilmente più intensa in un clima di magia e meraviglia. E’ l’era pionieristica  della fotografia, del cinema, dei video agli esordi, affiancata alla registrazione del suono, della musica.  Un’avventura che comincia con la pittura stessa ed evolve sul finire del Settecento con l’illusionismo dei primi panorami, proposti nelle fiere viaggianti e nei padiglioni di feste e sagre popolari. La cinematografia li trasformerà in panoramica, la riproduzione collettiva, in simultanea, di spazi complessi e realistici in movimento, quelli che ora lo smartphone simula con un’immediatezza  che esaurisce rapidamente ogni curiosità, ogni stupore.

 

7 luglio 2021

QUANDO L’ANTROPOLOGIA ANDO’ IN SCENA

Tra virtualità, iperrealismo, bi e tridimensionalità

di Alberto Baldi 

Fin dall’esordio, dalla metà dell’Ottocento in poi, l’antropologia si distingue come disciplina dalla spiccata vocazione divulgativa, vocazione che ha preso corpo anche in eventi di notevole risonanza, spesso per il loro carattere  “esotico”, proprio nell’ambito di mostre ed esposizioni nazionali e internazionali: quasi laboratori di scena, che hanno saputo esprimere soluzioni espositive fantasmagoriche.

 

 

Data: 
Ricorre ogni settimana ogni Mercoledì fino a Mer Lug 07 2021 .
Mercoledì, Giugno 16, 2021
Lu Ma Me Gi Ve Sa Do
 
 
 
 
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Prezzo: 
A pagamento

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