La figura di Costantino Dardi si staglia nel panorama architettonico e artistico italiano tra gli anni Sessanta e l’inizio degli anni Novanta. Seppur riconosciuta importante e innovativa, la sua opera merita ulteriori approfondimenti. La mostra, in continuità con altre iniziative organizzate da Archivio Progetti Iuav sull’architetto friulano, intende fornire un contributo a una lettura d’insieme della sua opera, il cui valore risiede in un senso di profonda unitarietà e coerenza. Un unico e grande progetto e una visione dell’architettura nuova che si pone il difficile compito di riprendere le fila di un moderno interrotto.
Gli eventi e le trasformazioni che travolgono la cultura italiana e mondiale a cavallo degli anni Settanta influenzano Dardi che sente con urgenza di appartenere a quel momento storico. Da ciò la sua necessità di attuare una revisione critica della disciplina architettonica, che ha inizio a Venezia, con Giuseppe Samonà e all’interno del Gruppo Architettura, di cui è tra i fondatori, fino al suo trasferimento a Roma dove resterà sino alla sua prematura scomparsa.