Artista poliedrica, dedita sia a esperienze concettuali che alla pittura/scultura, Chiara Dynys rappresenta un interessante “caso” dell’arte contemporanea italiana, con una produzione davvero rilevante di interventi performativi e opere fortemente impegnate nella riflessione sociale e antropologica del nostro tempo.
Dopo le esposizioni dedicate a due artiste di assoluto rilievo internazionale come l’americana Jenny Holzer e l’iraniana Shirin Neshat, sarà dunque l’italiana Chiara Dynys a portare la sua testimonianza nella Sala delle Quattro Porte con un progetto che, in linea con l’opera delle artiste sopra ricordate, si rivolge a problematiche di forte caratura sociale.
Il progetto inedito, intitolato Sabra Beauty Everywhere, è stato realizzato nel 2012 in Libano nei campi profughi di Sabra e Shatila.
Il tema è l’infanzia con i suoi giochi, testimoniata dai bambini che vivono in questi “ghetti” di paura e di isolamento e che – nonostante tutto – riescono ancora a essere bambini in una apparente, disarmante normalità. Incastonate in “tabernacoli” preziosi, le immagini di questa infanzia lacerata sostengono l’impegno e il ruolo della Fondazione Musei Civici di Venezia nell’ambito della riflessione sui problemi emergenti della convivenza civile.
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