Le fantastiche avventure del cinema ceco: Karel Zeman

Per iniziativa del Circuito Cinema Comunale, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell'Università di Ca' Foscari, con l'Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma, con il Centro Ceco di Milano, il Muzeum Karel Zeman e NFA, Venezia rende omaggio al grande Karel Zeman con una maratona dei suoi film alla Casa del Cinema mercoledì 9 dicembre (ingresso libero, prenotazione consigliata) e con la presentazione della versione restaurata del suo capolavoro La diabolica invenzione il mercoledì successivo, 16 dicembre, nella sala grande del Giorgione (proiezione alle 21, biglietto unico 5 euro, in prevendita da giovedì 10 dicembre).

Curata da Tiziana D'Amico, docente di letteratura ceca a Ca' Foscari, la rassegna esordirà con la maratona Zeman in programma mercoledì 9 alla Casa del Cinema. Dopo una presentazione della curatrice, alle 16.30, in programma Il Barone di Münchhausen, seguìto alle 18.30 daI ragazzi del Capitano Nemo e alle 20.15 da Viaggio nella preistoria. Mercoledì 16 alle ore 21 al Giorgione, come s'è detto, La diabolica invenzione. Tutti i film saranno presentati in versione originale con sottotitoli in italiano.

“Una retrospettiva dedicata al cinema di Karel Zeman - scrive Tiziana D'Amico - il fantastico e l'avventuroso. Quello che dovrebbe essere chiaro a questo punto è che questo regista lavorava con la fantasia, con l'animazione e che era bravo nel suo genere. Oltre che essere di nazionalità ceca. Eppure, di Karel Zeman hanno sentito parlare in pochi. Perché? Perché è un regista che ha lavorato in una zona del mondo che non sempre appartiene a quella produzione cinematografica chiamata “occidentale”: nella Storia mondiale del cinema d'animazione di S. Cavalier è definito una “sorta di versione esteuropea psichedelica di Ray Harryhausen”. (…) I quattro titoli della retrospettiva, sono tutti realizzati combinando il passo uno, l'animazione di pupazzi, cartoni animati e litografie e la direzione di attori in carne e ossa. Difficile da ordinare secondo le categorie stabilite. (…) Su tutto, la capacità di conservare intatto il valore dello stupore, di farci sorridere con rara innocenza perché il cinema di cui stiamo parlando è “qualcosa per gli occhi e qualcosa per le orecchie, qualcosa per riflettere e qualcosa per ridere, qualcosa per la gioia e qualcosa che, forse in modo inosservato, ma durevole, giunga al cuore”. Parola di Karel Zeman.”