Evento
un incontro e un concerto dedicati a Marie JAËLL (1846-1925)

Incontro e un concerto dedicati a Marie JAËLL

“Come essere la musica prima di suonarla”

In occasione della Festa internazionale della donna il Palazzetto Bru Zane celebra le donne compositrici con un CD, un incontro e un concerto dedicati a Marie JAËLL (1846-1925)

Ore 19: incontro prima del concerto con Olga Visentini
“Come essere la musica prima di suonarla”

Ore 20: concerto di pianoforte con Dana Ciocarlie
Alfred Jaëll/Richard Wagner : Transcription, 1re des Drei Stücke aus Richard Wagner’s Tristan und Isolde
Franz Liszt/Richard Wagner: La Mort d’Isolde
Marie Jaëll: Les Beaux Jours 
Camille Saint-Saëns: Valse nonchalante op. 110 - Valse mignonne op. 104 - Valse canariote op. 88
Marie Jaëll: Les Jours pluvieux 
Franz Liszt: Mephisto-valse no 1 S. 514

In collaborazione con l’Istiuto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia

MARIE JAËLL
di Alban Ramaut
Pianista di primo piano dell’epoca, Marie Jaëll (1846-1925) è stata tramandata ai posteri grazie ai suoi scritti e all’insegnamento portato avanti dai suoi allievi come “metodo Marie Jaëll”; ma oggi, giustamente, ne scopriamo anche il lascito compositivo. Questi tre aspetti, corrispondenti ad altrettanti momenti della sua vita, caratterizzano anche, nelle loro rispettive specificità, l’eccezionale complessità del profilo artistico di Marie Jaëll. Altrettanto, i luoghi comuni legati al virtuosismo concertistico, alla compositrice parigina umbratile che non riesce a imporsi, quindi a una donna che termina la propria esistenza “reclusa” in un villino di Passy dedita a lavori di erudizione in compagnia solo di qualche allievo, finiscono per oscurare la sconvolgente energia che ha animato una vita appassionata e una carriera intensa che ha cercato forsennatamente di penetrare, interpretare e accettare le condizioni del suo tempo. Alsaziana, Marie ha scelto, non senza dissidi, di pronunciarsi in favore della nazionalità francese, desiderosa di riparare all’umiliazione di Sedan.
Di conseguenza, il cliché fin troppo abusato dalla critica del tempo del “maschiaccio” di ascendenza listiana, sposa ingombrante di un pianista “femminuccia” per via della sua delicatezza di tocco nel suonare la musica di Chopin, indica troppo sommariamente quella che dev’essere stata la lotta di Marie Jaëll per l’affermazione della propria indipendenza e singolarità. Spesso si pensa alle ambizioni di un pianista che trascura la composizione come altro strumento d’indagine delle possibilità a sua disposizione e ci si scontra con la prevenzione spesso nutrita nei confronti non solo dei meri virtuosi ma anche delle donne, aspetti che vanno rivisti dopo aver preso in considerazione le opere di Marie Jaëll, proprio come si fa sin dalla fine dell’Ottocento con la figura di Franz Liszt, per lei così importante. Infatti è stato proprio dopo aver sentito suonare Liszt a Roma nel 1868 – quando il pianista era ormai volto principalmente all’apostolato della propria musica – che la Jaëll ha trovato una possibilità di sbocco per le sue intuizioni; di questa rivelazione è rimasta anche una testimonianza del 1906 che va citata perché molto esplicativa. Non possiamo affermare che il caso fu analogo a quello dello choc provato da Liszt nell’ascolto di Paganini (esperienza sfociata anche in una revisione della propria tecnica); il caso in questione è più simile a quando Liszt ha assistito alla prima esecuzione della Symphonie fantastique traendone una celebre trascrizione pianistica.

Video

JAËLL Marie (1846-1925) – “Portraits” CD-Book

Date: 
Martes, Marzo 8, 2016
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Price: 
Free

Inizia alle ore 19.00