Evento

Veneziano Pop:Luciano Zarotti a Cà Pesaro

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La prima esposizione dell’anno di Cà Pesaro è dedicata a una fase nodale del lavoro di Luciano Zarotti situata tra i primi anni ‘70 e la fine degli anni ’80, coincidente con la sua attività proprio nell’ambito della Fondazione Bevilacqua La Masa.

Allestita dal 20 gennaio al 18 febbraio nelle sale espositive al secondo piano e in quelle al piano terra del museo, la mostra, a cura di Stefano Annibaletto e Marina Wallace, intende dare conto della produzione tra i primi anni ’70 e la fine degli anni ’80 dell’artista , considerato uno dei “figli Bevilacqua La Masa”. Nel 1967 Luciano Zarotti, all’epoca venticinquenne, avvia la sua attività all’interno dell’Opera Bevilacqua La Masa di Venezia in uno degli studi concessi ai giovani artisti a Palazzo Carminati. Qui lavorerà fino al 1975. A Parigi, dove soggiorna a più riprese negli anni precedenti, l’impatto con la pop art europea scuote profondamente la sua cultura visiva basata sulla tradizione figurativa veneziana.  Dall’incontro con i disegni di Graham Sutherland il suo trasporto verso la natura, le isole e l’acqua della laguna s’innesta in una simbologia vegetale che diviene elemento di primo piano nella composizione dei suoi dipinti. Assieme alla scoperta delle piscine di David Hockney, dei suoi tuffi, dei suoi blu, queste immagini si stendono in una partitura accordata su un nuovo sentimento dello spazio che il premio a Robert Rauschenberg, alla Biennale d’arte del 1964, comincia a far circolare anche a Venezia. Le grandi tele presenti in mostra, ed esposte al secondo piano, sintetizzano i risultati di vent’anni di ricerche, in cui Zarotti fonde in una personale visione pittorica i molti stimoli provenienti dalle esperienze contemporanee, mantenendo al centro del suo racconto l’indagine sul mistero dell’esperienza umana e affiancando a una nuova sintassi compositiva il tonalismo, la tavolozza, la tecnica e le materie, l’attenzione alla luce appresi dai maestri veneziani del passato. Completa la mostra, nelle salette al piano terra, una selezione di incisioni con le quali, fin dalla sua prima personale alla Bevilacqua La Masa, nel 1970, l’artista sperimenta composizioni, segni, effetti chiaroscurali, in lastre spesso di grandi dimensioni, cosa non consueta nella tradizione calcografica, in un percorso complementare a quello della sua pittura.

Data: 
da Sabato, Gennaio 20, 2018 a Domenica, Febbraio 18, 2018
Prezzo: 
A pagamento