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HUNGARIAN CLASSIC MENU

Filarmonici dell'opera italiana

Argomenti: 
Hungarian Classic Menu nasce dall’idea di unire in un unico concerto alcuni brani dei più grandi compositori ungheresi (e non solo) allo scopo di offrire al pubblico un repertorio classico di forte tradizione magiara.
Si inizia con József Bloch (Buda 1862- Budapest 1922), virtuoso e compositore di violino, fondatore della moderna didattica di questo strumento, che con La canzone del colonnello Hadik, composta espressamente per quartetto d’archi, ci introduce subito in una magica atmosfera magiara.
 
Seguono gli arrangiamenti di tre celebri brani di Ferenc Liszt (Doborján/Raiding 1811- Bayreuth 1886), una delle personalità più brillanti nel panorama della musica classica; intellettuale, viaggiatore cosmopolita, eccentrico, virtuoso del pianoforte, ma soprattutto instancabile compositore: Sogno d’amore, Mephisto Waltz n. 1, e la celebre Rapsodia ungherese.
 
Del violinista e compositore Károly Goldmark (Keszthely 1830- Vienna 1915), uno dei più importanti esponenti dell'eclettismo di fine Ottocento, viene presentata l’ Op. 8 I in B flat Major Andante-Allegro Moderato alla quale segue la nota Csárdás dell’italiano Vittorio Monti (Napoli 1868- 1922) compositore, violinista e direttore d’orchestra, composta nel 1904 e divenuta il cavallo di battaglia di tutte le orchestre gitane.
 
Del  compositore, pianista ed etnomusicologo Béla Bartók, (Nagyszentmiklós 1881-New York 1945) vengono proposte le Danze rumene, una suite di 6 danze scritte nel  1915, elaborando altrettante danze popolari rumene originarie della Transilvania.
Il programma si conclude con le celebri Danze ungheresi n. 5 di Johannes Brahms (Amburgo 1833-Vienna 1897). Le 21 danze ungheresi originali vennero composte, trascritte e orchestrate in diversi anni. Come le Rapsodie ungheresi di Liszt non sono propriamente ungheresi cioè legate a un autentico folklore rurale ungherese, ma piuttosto zigane cioè legate al patrimonio nomade della tradizione musicale magiara. Esse non hanno un numero d’opera in quanto il compositore non le considerava come una sua opera originale, ma come semplici adattamenti di musiche tradizionali, eppure il pubblico gliene attribuì la paternità e conobbero un grandissimo successo. 
 
 

FILARMONICI DELL’OPERA ITALIANA

Violino: Marco Bronzi, Davide Gaspari

Viola: Pietro Scalvini

Violoncello: Marco Ferri

 

Data: 
Domenica, Aprile 28, 2019
Lu Ma Me Gi Ve Sa Do
 
 
 
 
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Prezzo: 
A pagamento

domenica 28 aprile ore 18
Sale Apollinee