Una scatola magica che racchiude la Venezia visionaria di Ferzan Ozpetek. Immagini sinuose, dai colori tenui, filtrate come in un sogno dalla lente liquida dell’acqua, del mare che la avvolge. È Venetika, omaggio alla città lagunare del regista: una videoinstallazione che ha per protagonista una meravigliosa Kasia Smutniak, eterna e misteriosa come la città che incarna.
Il progetto, a cura di Giovanna Zabotti, prodotto da Faros Film e Fondaco, main partner Bulgari, è stato ideato nel 2019 per la 58^ Biennale d’Arte di Venezia e ora arriva a Roma al MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, dal 29 marzo al 30 aprile 2022.
Così Ferzan Ozpetek descrive Venetika: “Venezia è una donna immersa nell’acqua (Kasia Smutniak). La superficie mobile liquida e opaca del mare sembra farle da schermo e sul suo volto e sul suo corpo passano le immagini, filtrate dall’acqua, dei Materiali in cui si è concretizzata la Città quando il liquido si è fatto solido ed è divenuto improvvisamente marmo, legno, corda e metallo. Tutte le immagini della città passano su di Lei, bellissima ed eterna, sdraiata sotto l’acqua perché lei da tutto è posseduta e tutto però nello stesso tempo possiede. Perché questa donna non è né la Sirena che nell’acqua vive, né Ofelia che nell’acqua muore. È la Città stessa, che si auto rigenera continuamente nutrendosi delle proprie immagini, che si riflettono su di lei proprio nel momento in cui è lei stessa a generarle, protetta da un’acqua che è quasi liquido amniotico”.
I visitatori troveranno in piazza Alighiero Boetti un singolare scrigno, un cubo rosso di 7 metri per 7 dalle pareti specchianti che da un lato richiamano la tradizione degli “specchieri veneziani”, dall’altro riflettono l’ambiente circostante immergendosi in esso.
All’esplosione di colore dell’esterno fa da contrappunto il buio e l’atmosfera rarefatta dell’interno, dove il pubblico segue un percorso che, come in un gioco di scatole cinesi, si snoda attorno a una “stanza” centrale dedicata alla prioiezione del cortometraggio, vero cuore dell’installazione. A terra le doghe di legno rimandano ai pontili tipici di Venezia, sulle pareti immagini in grande formato tratte dal film accompagnano il visitatore.
Il percorso si conclude con il Corto, un film di 5 minuti racchiuso come un tesoro nell’area più interna. Il visitatore, sospeso sopra un pontile, è avvolto dalla proiezione su 3 pareti, che si riflette a terra su una vasca d’acqua, creando una sensazione coinvolgente e immersiva. Tutto intorno si percepisce il profumo della laguna, mentre si diffondono la musica e la voce di Sezen Aksu.
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