Uncle Phil at the Moving Picture Theatre Quando i filosofi vanno al cinema
Uncle Phil at the Moving Picture Theatre Quando i filosofi vanno al cinema
Aderendo alle iniziative di studio sul rapporto tra filosofia e cinema organizzate dal Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, la Casa del Cinema promuove una rassegna sui molteplici rapporti intercorsi tra il pensiero filosofico e la storia della settima arte. La rassegna – Uncle Phil at the Moving Picture Theatre
– Quando i filosofi vanno al cinema - si compone di cinque appuntamenti: si comincia martedì 1° dicembre con un trittico composto
dal corto di Edwin S. Porter Uncle Josh at the Moving Picture Show,
che risale al 1902, e dai classici L'uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov e Il circo di Charlie Chaplin. A seguire: Umberto D. di Vittorio De Sica (venerdì 4 dicembre), Au hasard Balthazar di Robert Bresson (venerdì 11), Una notte a Rio di Iring Cummings (martedì 15) e infine Storia di Marie e Julien di Jacques Rivette (giovedì 17). Doppia proiezione alle 17.30 e alle 20.30. Ingresso soci CinemaPiù, esteso agli studenti del corso universitario. Prenotazione consigliata.
“Da L’uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov che dialoga con gli scritti di Henri Bergson – scrive Marco Dalla Gassa nella copertina del magazine del Circuito Cinema - al Chaplin de Il circo, su cui Walter Benjamin licenzierà alcune «folgoranti» impressioni; da Umberto D di Vittorio De Sica, uno degli esempi di neorealismo che per Gilles Deleuze propongono allo spettatore delle situazioni ottico-sonore pure, a Au Hasard Balthazar di Robert Bresson, che coglie, una serie di riflessioni sul tempo, il cogito, la morte, la libertà che Maurice Merleau-Ponty sviluppa nei suoi testi sulla fenomenologia della percezione; da Una notte a Rio di Irving Cummings, una commedia musicale amata, anche per la sua corriva ironia, da Ludwig Wittgenstein fino a Storia di Marie e Julien di Jacques Rivette, storia di spettri, tracce e assenze che fa proprio l’orizzonte del pensiero decostruzionista di Jacques Derrida. A inaugurare il programma ci sarà però un piccolo film, Uncle Josh at the Moving Picture Show di Edwin S. Porter (1902): siamo in una sala cinematografica e lo zio Josh, un uomo semplice, reagisce alle immagini che osserva materializzarsi sul grande schermo: ripete i gesti di una ballerina, scappa all’arrivo di un treno in corsa e quando osserva un uomo molestare una ragazza, si scaraventa contro di lui per fermarlo strappando il telone e interrompendo, così, la proiezione. Nel cortometraggio di Porter c’è già tutto quello che è stato e, in parte, è ancora il cinema: una cogente riflessione sul rapporto tra finzione e realtà, immedesimazione e straniamento, modernità e tradizione e poi ancora spettacolo, sentimenti, azioni, citazioni, eccitazioni, delusioni e così via. C’è la manifestazione di quello che Bergson chiamava “il meccanismo cinematografico del pensiero” e che oggi le neuroscienze associano all’attività dei neuroni-specchio”
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Martedì 1 dicembre
Ore 17.30 e ore 20.30: Uncle Josh at the Moving Picture Show (1902) di Edwin S. Porter; L'uomo con la macchina da presa (Čelovek s kino apparatom, 1929) di Dziga Vertov; Il circo (The Circua, 1928) di Charles Chaplin
Venerdì 4 dicembre
Ore 17.30 e ore 20.30: Umberto D. (1952) di Vittorio De Sica
Venerdì 11 dicembre
Ore 17.30 e ore 20.30: Au hasard Balthazar (1966) di Robert Bresson
Martedì 15 dicembre
Ore 17.30 e ore 20.30: Una notte a Rio (That Night in Rio, 1941) di Irving Cummings, v.o. sott. it.
Giovedì 17 dicembre
Ore 17.30 e ore 20.30: Storia di Marie e Julien (Histoire de Marie et Julien, 2003) di Jacques Rivette